Riprendo ad aggiornare il blog, dopo qualche mese di silenzio, commentando un singolo minuto di silenzio. Mi riferisco, ovviamente, a quanto accaduto la scorsa settimana ai sei militari italiani morti in Afganistan.
Ora, io rispetto il dolore delle famiglie e spero che i caduti riposino in pace, ma per quanto riguarda il resto, io non ci sto!
Il minuto di silenzio per le vittime lo faccio addolorato, ma poi voglio parlare.
Il minuto di silenzio per le vittime lo faccio addolorato, ma poi voglio parlare.
È giusto che persone stra-pagate, impegnati in una missione militare che non ha altro scopo che quello di farci gettare milioni, quando abbiamo tagli alle scuole e alla sanità, hanno ricevuto un funerale di Stato quando poi un povero cristo, malpagato, muore sul lavoro e a stento riesce ad avere un funerale appena decente?
Dicono che quei soldati difendevano l'onore dell'Italia. Che tristezza, una volta erano gli artisti a difenderlo... L'Italia, nei secoli scorsi, ha avuto un dominio culturale pari a nessun'altra nazione. Il nostro onore era rappresentato da persone come Michelangelo, Da Vinci, Boccaccio e tanti altri. Sentire ora che l'onore appartiene a persone (con tutto il rispetto per coloro che sono morti e per le loro famiglie) che scelgono un lavoro che gli permette di guadagnare belle migliaia di euro al mese, in una missione che è chiamata di "pace" ma che in realtà serve solo a difendere gli interessi economici delle solite nazioni, quanto poi di pace non c'è nulla, be' allora mi dissocio totalmente.
Per me c'è più onore a servire il proprio Paese aiutando i civili bisognosi e i disabili.
E se i soldi destinati alle azioni militari finissero nelle nostre scuole, forse un domani avremmo di nuovo i Leopardi e i Caravaggio. E allora, piuttosto che sei persone scomparse per operazioni del genere, avremo altrettanti premi nobel di cui glorificare le azioni.
L'immagine dell'articolo è © di Vauro.
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