Vedendo la gara di salto in alto di Antonietta Di Martino ai mondiali di atletica a Daegu, in Corea del Sud, mi è ritornata alla menta una mia vecchia riflessione circa gli sport in cui è fondamentale un solo gesto, un solo attimo per essere oro o zero.
I calciatori possono sbagliare un passaggio, una partita intera. Un tiro in porta può decidere una vittoria, ma hanno un'intera stagione per mostrare il loro valore, per vincere o perdere. Anche i tennisti, possono sbagliare una battuta, un rovescio, ma hanno un'intera partita per tentare di passare al turno successivo. È normale che un singolo gesto può essere decisivo in qualsiasi sport. Ma nell'atletica in un secondo si gioca tutta la preparazione di un anno. Se sbagli, è tutto finito.
Ad esempio Usain Bolt, squalificato per falsa partenza nei 100 metri (e poi vincitore dell'oro nei 200). O come la Di Martino, che ha vinto una medaglia di bronzo.
Chissà cosa si prova in quei momenti, fra il silenzio e l'azione. Chissà quanto pesa ogni passo.
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