venerdì, giugno 26, 2009

La morte di Michael Jackson

È morto Michael Jackson.
Non ero un suo grande fan, conosco poche canzoni sue, però quelle poche le caricavo spesso sul lettore. Nonostante tutto, devo ammettere, la notizia mi ha scosso.

Al di là delle voci vere o presunte, non ho seguito nel dettaglio i vari processi per le accuse di molestie verso minori (cosa che mi disgusta), dal punto di vista artistico Michael Jackons, il Re del Pop, una delle figure più importanti della musica degli anni '80 e '90, non ha più avuto la possibilità di riscattarsi.
L'ultimo album Invincible è del 2001 e, da quel che mi ricordo, deluse molto sia sotto l'aspetto critico che sotto quello commerciale. Nel frattempo solo processi e azioni discutibili che hanno concluso una vita fatta di eccessi e pazzie.
Pare stesse lavorando ad un nuovo album, probabilmente uscirà qualcosa postumo. Anzi, sicuramente. Il 2 luglio doveva tenere una serie di concerti, il suo ritorno sulle scene (utili per pagare i suoi debiti accumulati nell'ultimo periodo della sua vita), forse i suoi ultimi concerti. Chissà che non fosse stata la volta buona...

Michael Jackson è un'icona per chi è cresciuto negli anni '80/'90. Anche se non ne eravate fan, è entrato nelle nostre vite, magari sullo sfondo, ma c'era.
Non avrà avuto una vita normale, ha fatto parecchi sbagli, ma la sua musica rimane. Sopratutto quanto segue:


giovedì, giugno 25, 2009

Gli italiani lo vogliono così!

"Gli italiani mi vogliono cosi'", ha detto (Silvio Berlusconi, ndr.) all'Aquila, "ho il 61%. Mi vogliono cosi' perché sentono che sono buono, sincero, generoso, leale, che mantengo le promesse".
Articolo qui.

Insomma, ecco come lo vogliono gli italiani:



Tra l'altro, proprio oggi, L'Espresso pubblica un articolo sulla selezione delle candidate del PDL.

domenica, giugno 21, 2009

Confederation Cup 2009: la disfatta dell'Italia

Il 3-0 subito dal Brasile da solo spazza via ogni possibile commento. L'Italia, in questa Confederation Cup, è stata una squadra inguardabile.

Eppure si era partiti bene, il secondo tempo contro gli Stati Uniti ci aveva mostrato una nazionale che aveva gioco e voglia di fare. Sembrava quasi che avesse eliminato tutte quelle brutture a cui ci aveva abituati, vincere sempre senza bel gioco. Purtroppo era un'illusione. Giocatori smarriti e senza identità (Chiellini e Toni su tutti), poche idee, difesa incerta, centrocampo nullo. Si salva solo metà attacco. Rossi ha fatto belle cose, Gilardino s'è mosso bene. Anche Quagliarella, nelle scorse partite, mi era sembrato avere qualcosa in più degli altri. Ottimo Pepe (e Grosso nelle partite in cui ha giocato). Sul resto, meglio stendere un velo pietoso.

Passare il turno con tre punti, due sconfitte e cercando di segnare un gol al Brasile (sperando nel miracolo, avvenuto, degli USA) è umiliante. Abbiamo fatto una pessima figura agli Europei con Donadoni. È tornato Lippi, ma le cose sembrano non essere cambiate. Potete considerare poco importante la Confederation Cup ma, in ogni caso, ci abbiamo rimesso la faccia.
L'aspetto positivo è che, si spera, questa sia una lezione per affrontare al meglio i Mondiali, confidando che Lippi inizi a mettere mano alla sua squadra. Speriamo bene...

venerdì, giugno 19, 2009

Cronache del Mondo Emerso - Le nuove avventure di Nihal

Chiariamo subito: non ho mai letto nessun volume di Licia Trosi e, prima della conferenza di Paolo Barbieri (copertinista della serie) che ho avuto il piacere di moderare alla scorsa Mantova Comics & Games con Marco Rizzo, ero completamente a digiuno sull'argomento Cronache del Mondo Emerso. Però, la mia grande curiosità e anche una deformazione professionale verso ogni tipo di nuova pubblicazione, mi hanno spinto a comprare a scatola chiusa questo primo numero della miniserie Panini.
In realtà, il motivo è anche un altro: Roberto Recchioni, prolifico sceneggiatore (John Doe, David Murphy 911, Dylan Dog), che tra l'altro ho avuto il piacere di moderare sempre a questa a Mantova durante una conferenza su Dylan Dog.

La Panini non è nuova allo sfruttamento di brand famosi per la realizzazione di miniserie, ricorderete i Vasco Rossi Comics e l'adattamento del romanzo di Ligabue "La neve se ne frega", per tacere sull'acquisto di fumetti esteri in tal senso (WOW, Prototype, etc.).
Il Mondo Emerso è un successo editoriale targato Mondadori che ha consacrato la scrittrice, allora emergente, Licia Trosi stroncata, però, da molti critici e scrittori.
Il passo da romanzo a fumetto per un fantasy non è cosa ardua tanto che la stessa Troisi, appassionata di fumetti (manga, per la precisione), sente il media molto vicino alla sue corde.
Passando in edicola, le domande che il lettore si pone dinanzi al primo numero di questa mini (che consta di 4 uscite) sono le seguenti: che tipo di storie troverò, un adattamento, una prosecuzione della vicenda dei romanzi, avventure inedite che si inseriscono in quanto già narrato? E i numeri avranno una continuity fra loro, ovvero saranno collegati, o ogni albo è leggibile a singolarmente?
Procediamo con ordine.
Il sottotitolo "Le Nuove Avventure di Nihal" ci fa subito capire che non ci troviamo davanti ad adattamento del romanzo ma a storie inedite. Però, non troviamo una prosecuzione degli eventi già narrati ma avventure che si incasellano con gli avvenimenti dei volumi. Ulteriore precisazione: non si tratta di vere e proprie avventure piuttosto di storie introspettive che descrivono particolari stati d'animo del personaggio. Non a caso il primo numero si intitola "La Paura" mentre il secondo "La Rabbia".

La vicenda parte con Nihal che, radunate le otto antiche pietre in grado di annullare per un giorno il potere del Tiranno, si dirige verso la Grande Terra per la battaglia definitiva. E qui, sulla scia dei ricordi, la mezzelfo rivive un episodio fondamentale della sua vita quando, lasciata sola per due intere giornate nella foresta, dovette confrontarsi con la paura.
Quindi, si parte dal presente e si evoca il passato. Schema che si ripete anche nel secondo numero. Abbiamo, dunque, storie autoconclusive che però si presentano come consecutive.
Questa miniserie, in effetti, si propone come un approfondimento della saga e l'idea di base non è affatto malvagia. I fan del Mondo Emerso troveranno, quindi, pane per i loro denti.
E tutti gli altri?
Nonostante siano presenti numerosi articoli di approfondimento sulla saga, di sicuro non si può pretendere di avere lo stesso feeling dei lettori della Troisi. Però, la storia imbastita da Recchioni è perfettamente leggibile a sé e, trattando di un argomento come la paura, diventa quasi di valore universale e godibile anche per chi non ha mai seguito il fantasy originario. Inoltre, l'abilità di Recchioni come sceneggiatore rende il tutto interessante. Ovviamente non bisogna cercare qui l'autore di John Doe e David Murphy 911, Recchioni si adatta al registro che la storia impone. In fondo il fumetto si rivolge agli stessi lettori dei romanzi. Insomma, se Mogol scrivesse una canzone per Alexia non aspettatevi "Il mio canto libero".
Se non siete convinti dell'acquisto (scoraggiati anche dalle sole 24 pagine di fumetto) allora lasciate stare. Se invece vi approcciate con la mentalità giusta, potrebbe piacervi. Se siete fan della Troisi, è un prodotto che non può mancare nella vostra collezione.

Parliamo ora dei disegni e della confezione. Le 5 notevoli tavole del periodo presente sono disegnate da Gianluca Gugliotta. Non è un caso se il disegnatore sta pian piano facendo strada in Marvel: le sue tavole sono potenti, dinamiche, ben costruite e piene di personalità.
Convince un pochino meno il manga-style di Giuseppe Ferrario che, tutto sommato, propone un lavoro più che discreto.
La colorazione, la resa di stampa e la qualità dell'edizione Panini fanno il resto. Su 40 pagine, però, solo 24 di fumetto sono pochine, considerando anche che gli articoli presenti possono essere poco interessanti se già si sono letti i volumi della saga originaria.

Se volete farvi un'idea dei primi due numeri vi linko, di seguito, le anteprime presenti sul sito Panini:
1. La Paura, 2. La Rabbia

lunedì, giugno 15, 2009

Il ritorno di Futurama

Futurama è in assoluto una delle mie serie tv preferite, ai primissimi posti della mia personale top five (insieme a cosucce tipo Lost, Simpson, Scrubs, South Park). E, per quanto riguarda i cartoon, forse la preferisco anche ai Simpson, dello stesso papà. Dico forse, perché Homer & Co. fanno talmente parte di me (e di noi) che è difficile classificarli oggettivamente. Però, Futurama è sicuramente quanto di meglio ci sia in circolazione. Divertente, geniale, intricata, anche commovente. A differenza dei fratelli gialli, poi, ha una continuity decisamente più articolata che permette ai personaggi di crescere da una serie all'altra.

Quasi piansi alla notizia della chiusura alla quinta serie da parte della Fox. Poi, Comedy Central comprò il serial, producendo quattro lungometraggi (ritrasmessi, poi, a puntate in tv, risultando di fatto la sesta serie). Di questi 4 film, ne ho visti solo due (Futurama: il colpo grosso di Bender e Futurama: la bestia con un miliardo di schiene) ma sto recuperando gli altri (Futurama: il gioco di Bender e Futurama: nell'immenso verde profondo).

In questi giorni, però, come un fulmine a ciel sereno, ecco Fox annunciare una nuova serie dedicata ai personaggi di Matt Groening. Si ripete, dunque, ripete quanto già fatto con i Griffin resuscitati (e ancora in produzione) dopo la cancellazione "definitiva" dai palisenti televisivi.

26 episodi nel 2010, considerato il successo di vendita dei DVD e le incessanti richieste dei fan. 26 episodi per una serie che si spera possa essere solo la prima di una lunga ripresa.
Anche qui, per poco non piangevo per la commozione.

Maggiori info qui.
Bentornata "ciurmaglia"!

martedì, giugno 09, 2009

Elezioni Europee (provinciali e comunali) 2009: la Destra che avanza...

La Destra avanza in Europa, purtroppo. I dati delle Europee 2009 sono inequivocabili.
In Italia, seppur lontani dai tanto sbandierati dati di Berlusconi (che incolpa l'astensionismo per questo calo), il PDL si riafferma come primo partito italiano. Nonostante gli scandali, nonostante una politica a favore del solo Berlusconi e della sua cricca. Certo, gli eventi degli scorsi mesi hanno dato una bella batosta al Partto delle Libertà, ma non sufficiente a far aprire gli occhi agli elettori. il PDL si porta a casa un bel 35,3 % e successi in numerose provincie (fra cui la provincia di Napoli) e comuni.
Altro dato preoccupante è quello della Lega (10,2%, terzo partito italiano) che si rafforza sempre più. Lega vista ormai come punto di riferimento da molti lavoratori intaccando il ruolo che una volta spettava ai partiti comunisti.

Il Partito Democratico, invece, non riesce a dare la spallata al PDL, ottenendo un 26,1% che è meno di quanto fatto in passato. Almeno, però, con Franceschini c'è stato un miglioramento rispetto all'inoffensiva (e inutile) politica di Veltroni.
Cresce l'Italia dei Valori (8,0%), alternativa sicuramente più aggressiva del PD come opposizione al governo.

Che bravi (ironia), invece, i partiti comunisti: 3,4% (Prc-Pdci) + 3,1% (Sinistra e Libertà) che sommati raggiungono il 6,5% del tanto sbandierato UDC di Casini. Se aggiungiamo lo 0,5% del Partito Comunista dei Lavoratori lo si supera addirittura. Si avrebbe quindi un 7,0%, un solo punto percentuale dietro al gettonatissimo IDV e avanti di mezzo punto percentuale a Casini. E dietro a questo risultato non c'è nessuna campagna mass-mediatica assillante come quella dei partiti sopracitati.
Un unico partito, con un progetto ben definito e con la costanza, col tempo potrebbe puntare anche a crescere. Partendo dal "basso", ovviamente, riprendendo contatto con la gente. Invece, qui, si ha una dispersione dei voti pressoché inutile. Entrambi i partiti hanno fallito perché era ovvio che finisse così. Vendola e Ferrero hanno un potenziale 7% da conquistare insieme e, magari, portarlo oltre. Questo dato fa capire che c'è una parte di elettorato che ha una certa ideologia e che trarrebbe giovamento da un'idea politica più concreta e forte di queste inutili divisioni basate su acqua calda/acqua fredda.
Che poi uniti possano avere di più (magari molti non hanno votato comunista perché convinti che la scissione non avrebbe portato a nessun risultato) o di meno (magari molti altri non avrebbero votato un partito unico) non lo possiamo di certo prevederlo.
Alla fine si evince che il comunismo in Italia non è morto e sepolto (come Berlusconi auspica) anzi sembra aver ripreso vigore, "semplicemente" bisogna sistemare il partito di riferimento. E' un segnale da non ignorare, in ogni caso.

Infine, ci sono i Radicali che, con il loro 2,4%, devono sicuramente rimboccarsi le maniche se vogliono ottenere un minimo di successo elettorale.

Tra il Berlusconismo in Italia, la crescita della Lega e lo xenofobismo di alcuni stati esteri, siamo proprio messi bene...

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