domenica, maggio 23, 2010

Lost, the end is near...

Mancano poche ore alla messa in onda dell'ultima puntata di Lost, trasmessa in contemporanea anche in Italia. In qualunque modo finisca, è stata un'esperienza per me unica. Mi mancherà davvero tanto questo grandissimo telefilm, seguire le avventure dei protagonisti, cercare di capire i  vari misteri e così via... Per questo, agli autori, agli attori e a tutti coloro che hanno contribuito al successo di Lost dico... grazie di tutto! :)


venerdì, maggio 14, 2010

Fable III: Boxart

È stata appena rilasciata la boxart ufficiale di Fable III, in uscita a fine 2010. Non vedo l'ora...

martedì, maggio 11, 2010

Cassidy 1, L'ultimo Blues: recensione

L'ottava miniserie della "nuova era" Bonnelli, la seconda ad opera di Pasquale Ruju, si presenta ai lettori con la bella copertina di Alessandro Poli (già all'opera su Demian). Cassidy è un criminale a cui la morte, un cieco blues-man, concede una seconda possibilità e 18 mesi per "sistemare le cose". A quali danni deve riparare il protagonista, lo scopriremo nei prossimi 18 numeri.

Il personaggio duro e tosto, rifacimento a figure televisive e cinematografiche degli anni '70 (a cui la serie si ispira), si allontana dagli eroi e dagli anti-eroi bonelliani e interpreta il suo ruolo di cattivo con una certa naturalezza grazie alle belle tavole di Maurizio Di Vincenzo che danno man forte alla sceneggiatura agile e scorrevole di Ruju.
Forse fin troppo agile e scorrevole ed infatti si nota una decompressione notevole che, considerando la durata della serie, non è un buon segnale.

Pur condito di cliché e un tasso di originalità poco elevato, l'albo si rileva piacevole e c'è la curiosità di proseguire nella lettura. Saranno proprio i prossimi numeri due/tre a stabilire la bontà della miniserie, alzando o abbassando in maniera decisiva l'interesse del lettore verso la nuova proposta Bonelli. Staremo a vedere.

domenica, maggio 09, 2010

Iron Man 2: recensione

Con qualche giorno di ritardo rispetto alla visione, eccomi a parlare nel dettaglio di Iron Man 2.
Piccola premessa: il primo film, diretto sempre da Jon Favreau, all'epoca lo apprezzai molto. L'origine del personaggio era ben narrata, la storia di fondo più che valida, belle sequenze d'azione e un giusta dose di ironia. In più, c'era una forte componente antimilitarista, che non guastava affatto, ed un Robert Downey Jr. perfettamente calato nel personaggio. Insomma, un film di supereroi sopra la media del genere.

Iron Man 2, invece, pur essendo un buon film d'azione, spettacolare e nerdisticamente appagante (per quanto poco sia interessato all'aspetto puramente nerdistico) presenta pecche tali da renderlo inferiore al primo.

La trama, di cui vi risparmio i dettagli, si può ridurre a quanto segue: scontro fra robottoni, Tony che perde il controllo di se stesso, Tony che riesce a ristabilirsi, War Machine, Tony che salva il mondo, Tony che intensifica i rapporti con lo S.H.I.E.L.D. (organizzazione militare segreta guidata da Nick Fury, interpretato da Samuel L. Jackson, che sta reclutando vari supereroi in un supergruppo).
Nel film sono presenti molti elementi che potrebbero offrire spunti interessanti: Stark dinanzi alla corte suprema a discutere sulle sue responsabilità circa l'armatura (chiara strizzatina d'occhio a Civil War), la sua inadeguatezza al ruolo di difensore della pace, la sua malattia, l'alcoolismo (appena accennato ma che è una caratteristica del personaggio Marvel). Tanti spunti, però, gestiti con superficialità e conditi da tante, troppe, scene atte a vivacizzare la pellicola, rendendo il film scorrevole ma troppo ironico per rendere efficaci i momenti chiave. Molte scene, con un pizzico di drammatizzazione, ne avrebbero guadagnato in efficacia, dando al film quel poco di spessore che sembra mancare del tutto. Anche la scena del bacio con Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) è scontata e poco efficace.
A questo, poi, bisogna aggiungere una trama di fondo abbastanza lineare ed un nemico, reso interessante dall'interpretazione di Mickey Rourke, dal background non efficace. La sua storia, ed il suo passato, promettevano risvolti interessanti, ma anche qui nulla di fatto. Infine, la parte centrale della pellicola in cui Tony cerca, anche grazie al padre defunto, di risolve il suo problema di salute è di una lungaggine e inutilità mostruosa.
Veniamo alla questione Vendicatori. La cosa più interessante della pellicola è proprio questo suo esser parte di un disegno più grande che porterà i vari film Marvel a sfociare narrativamente nel film dei Vendicatori in uscita nel 2012. Un'operazione unica nel mondo del cinema, che magari approfondirò in futuro. Quello che è certo è che se questo arricchisce il film nel quadro generale, nello specifico non ha lo stesso effetto. Sì d'accordo, Scarlett Johansson nei panni della Vedova Nera è un gran bel vedere, ma la (sotto)trama S.H.I.E.L.D. non è esaltante, sopratutto per chi non è interessato a vedere gli altri film Marvel, e aggiunge poco al film in consistenza. Di certo si fa apprezzare per il valore nerdistico e,  appunto, in ottica film Vendicatori.

A conti fatti, Iron Man 2 sembra più che altro un film fatto per ingannare l'attesa dell'uscita della pellicola sui Vendicatori. Il titolo potrebbe essere, infatti "Stanno arrivando i Vendicatori, nel frattempo vedetevi questo". Si ha l'impressione che la parte portante del film sia proprio la presenza dello S.H.I.E.L.D. La pellicola, infatti, non aggiunge nulla al primo film e al personaggio in generale.

In conclusione, Iron Man 2 è un buon film d'azione, con scene spettacolari e realistiche, ma senza troppe pretese. Gli attori fanno un bel lavoro e la regia è attenta, forse troppo, a non far annoiare lo spettatore. Purtroppo, il film scivola via troppo facilmente, sarebbero bastati pochi accorgimenti, introdurre più introspezione ed un pizzico di drammaticità in più, per portare la pellicola allo stesso livello del primo film.

Ps. Qualcuno mi spiega come è possibile che un'attrezzatura all'avanguardia oltre ogni immaginazione come quella che ha Stark, non riesce a rintracciare una telefonata all'istante?

giovedì, maggio 06, 2010

Inter-Roma: quando il gioco si fa duro...

Non posso evitare di parlare nuovamente di calcio dopo il post di qualche giorno fa. Ieri sera si è disputata la finale di Coppa Italia fra Roma e Inter. Una sfida che sembra essere stata messa lì apposta, come in una sceneggiatura in cui tutti gli elementi si incastrano a perfezione. La Roma e L'Inter, le due candidate per lo scudetto (che, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbe andare all'Inter) che hanno dato vita, nell'ultimo periodo, ad una bella lotta al vertice dopo mesi di assoluto dominio interista. Una sfida che arriva dopo le polemiche che ha suscitato Lazio-Inter, e così via.

La sfida di ieri è stata si è dimostrata un brutto spettacolo, sopratutto per l'interpretazione maschia e cattiva che la Roma ha voluto dare e che ha costretto Rizzoli a fare gli straordinari. Ci ha pensato Francesco Totti a mettere la ciliegina sulla torta con il calcione dato a Mario Balotelli (continuo "bersaglio" del pubblico). Al di là delle dichiarazione di Totti di stamane, che accusava Balotelli di averlo più volte provocato verbalmente, un personaggio come lui non può permettersi simili gesti in una finale davanti a milioni di spettatori. Mi ricorda un po' l'eclatante testata di Zidane a Materazzi. Ora, sarebbe il caso che Rossella Sensi si rimangiasse le recenti  dichiarazioni fatte sul suo capitano, quelle in cui lo definiva un "esempio positivo". Se nel precedente post, dunque, parlavo del tifo violento, non posso non parlare ora della violenza che si vede in campo. Gesti come quello di Totti, come il precedente pollice verso rivolto ai tifosi laziali dallo stesso calciatore durante il derby, non fanno altro che fomentare questo odio fra tifoserie. Ed infatti, anche ieri ci sono stati feriti dopo la partita.
C'è da dire, a onere di cronaca, che anche altri calciatori (sia romanisti che interisti) hanno contribuito a rendere nervoso il clima di questa partita. Voglio spendere, per la Roma, un'unica nota positiva per Daniele De Rossi, che ha dimostrato grande fair-play durante e dopo la partita.

Riguardo la gara, la vittoria dell'Inter è giusta e meritata. La Roma ha avuto varie occasioni che avrebbero potuto riportarla in gara, occasioni ben più ghiotte della stessa azione di Diego Milito, che è tutta da attribuire alla sua classe. Il nervosismo dei romanisti, però, non gli ha concesso di rientrare in gioco e l'Inter non ha dovuto far altro che amministrare con la dovuta classe il risultato fino alla fine.

Alla fine, l'Inter torna a casa dalla settimana romana con il primo posto in tasca ed una coppa. Niente male, direi.
© Foto: Ansa

lunedì, maggio 03, 2010

Lazio-Inter: le anomalie scendono in campo

Probabilmente Lazio-Inter del 2/10/2010 verrà ricordata come una delle più grosse anomalie del calcio italiano.

In breve: la Lazio è una squadra che lotta per la salvezza, l'Inter per lo scudetto. L'inter, battendo la Lazio, ha la possibilità di confermare il primo posto in classifica. E fin qui, tutto regolare se non fosse che l'altra candidata per il titolo è la Roma che, nel caso di vittoria della Lazio, si ritrova prima in classifica a due giornate dalla fine del campionato. Roma e Lazio sono rivali storiche e fra di loro c'è una fortissima rivalità, basti pensare a quanto successo in precedenza al derby. Ora, l'anomalia grossa è dovuta dall'atteggiamento dei tifosi laziali che, pur di non favorire la rivale società cittadina, tifano contro la loro stessa squadra, chiedendo ai proprio giocatori ed alla società un "sacrificio necessario". Insomma, fischi ed urla contro i giocatori laziali che osavano tirare in porta e grande esultanza ai gol subiti.
E qui ci si domanda cosa significa "tifare", che tipo di considerazione si ha dello sport. Finora abbiamo assistito a tifosi criticare la squadra in modo deciso tifando anche contro in segno di protesta, ma una situazione del genere mai e poi mai si era vista. Che il sentimento d'odio sia maggiore è palese.

Ma c'è un'ulteriore anomalia. La Lazio ha giocato quando tutte le altre partite erano terminate, in particolare Atalanta-Bologna finita 1-1. Perché è importante questa partita? Perché l'Atalanta, come la Lazio, lotta per non retrocedere e pareggiando col Bologna si è praticamente auto-condannata alla B. Il tutto a favore della Lazio.
La Lazio, quindi, ha giocato questa gara con svogliatezza e poca determinazione. Quanto questo sia voluto o meno non è possibile stabilirlo di certo, se il risultato dell'Atalanta fosse stato diverso, avrebbe affrontato la gara in altro modo. E qui c'è l'anomalia. Come mai le partite non si sono giocate in contemporanea? Certo, per i diritti televisivi, ma sfide che determinano questi equilibri (sia per la lotta allo scudetto che per la permanenza in A) non possono disputarsi a distanza di ore. Che poi l'Inter era in ogni caso favorita, su questo non ci piove. Ma sarebbe stata tutta un'altra partita.

Sulle polemiche del dopo-partita, bisogna dire che non si può di certo accusare l'Inter, bisogna però valutare la prestazione della Lazio e riflettere sulla contemporaneità delle partite, sopratutto nelle fasi finali. Non si può prendere in considerazione tale discorso solo per le ultime due giornate. A quanto già detto si deve aggiungere una seria riflessione sul tifo in Italia che, fra episodi violenti ed atteggiamenti del genere, di certo non fa onore al calcio.

© Foto: Ansa

sabato, maggio 01, 2010

Napoli Comicon 2010

Scrivo queste righe mentre la XII edizione del Comicon di Napoli è ancora in corso. Un'edizione che segna una svolta, considerando che oltre a Castel Sant'Elmo, che ospita la parte "classica" del Comicon, si aggiunge come location la Mostra D'Oltremare a Fuorigrotta che ospita videogame e cosplayer o, per meglio dire, il GameCon.

Purtroppo sono riuscito a fare una capatina solo il primo giorno a Castel Sant'Elmo. La fiera è, come sempre, bella e interessante, la cornice del castello è suggestiva come al solito e le mostre e gli incontri stimolanti.
Fra un "Nero" (tema di quest'anno) e l'altro, il piacere di incontrare tanti amici ed appassionati di fumetti.

E, a proposito di fumetti, fra le tante novità in uscita ne approfitto per segnalare qualche volume fra quelli che ho preso e che sono più curioso di leggere.

Ravioli Uestèrn 2 di Pierz (NPE)
Secondo volume delle divertenti avventure disegnate da Pierz, disponibile anche nell'edizione "Comicus Ediscion" limitata a 100 copie. Ho letto il volume mentre tornavo a casa e, come il primo, lo rileggerò almeno altre 4-5 volte in attesa del terzo.

Bleu di Lewis Trondheim (Prospettiva Globale Edizioni)
Storia di un'ameba blu nel brodo primordiale blu. Una prova d'autore coraggiosa e sperimentale che va al di là di ogni limite in campo fumettistico. Di sicuro approfondirò l'argomento, ma vale la pena di prenderlo per il coraggio di autore ed editore e perché, ovviamente, è un oggettino che gli intenditori di fumetto non possono lasciarsi scappare.

Napoli, sguardi d'autore di Alfred, Anne Simon, Bastien Vivès, Mathieu Sapin (Tunué)
Uno sguardo originale ed inedito di quattro autori francesi su Napoli. Un volume che, ne sono convinto, non mi deluderà affatto considerando i nomi coinvolti.

Il Canemucco # 1 di Makkox e A.A.V.V. (Coniglio editore)
Una scelta molto coraggiosa da parte di Coniglio Editore, un mensile da edicola decisamente atipico. Confido nella bravura di Makkox, sono molto incuriosito da questa nuova testata.

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