domenica, novembre 21, 2010

La settimana dell'infanzia su Facebook - Bonkers

Su Facebook, è partita un'iniziativa che coinvolge i profili dei milioni di utenti iscritti al social network più famoso del mondo. L'idea è quella di celebrare la settimana dell'infanzia mettendo nel profilo un'immagine di un cartone che ci riporti con la mente indietro nel tempo.
Ho deciso di partecipare a questa iniziativa segnalando un personaggio dell'animazione caduto nel dimenticatoio  ma che da piccolo adoravo alla follia: Bonkers.

Indubbiamente, avrei potuto mettere (oltre ai classici, ho valutato solo le serie TV) personaggi ben più significativi: le Tartarughe Ninja, Holly & Benjy o, rimanendo nell'ambito Disney, i Gummi, Ecco Pippo, Cip & Ciop, Darwing Duck, Ducktales... erano troppi, insomma! Meglio Bonkers allora, che ho amato e (a differenza degli altri) non mai più rivisto, ed è perfetto come "ricordo puro".

Questa show (della scuderia dei Disney Afternoon) ha avuto una storia molto travagliata: nata come serie animata di Roger Rabbit, deviata in corso d'opera, vennero realizzati per prima degli episodi in cui il personaggio presentava macchie più chiare e aveva un partner donna. Successivamente, venne realizzata un'altra serie ben più corposa in cui il personaggio è nella sua forma definitiva, con macchie nere e vestito da poliziotto, con partner uomo (versione modificata di quello che all'inizio doveva essere Bob Hoskins) e che venne poi trasmessa per prima. Successivamente, ricordo, ci fu un episodio di "raccordo" fra le due versioni in cui, poi, il personaggio diventava collega della donna. Questa serie, però, almeno nei ricordi annebbiati del tempo, era inferiore all'altra.

Il primo episodio trasmesso era diviso in due parti e si indagava sulla scomparsa di Topolino... Topolino che alla fine non apparve mai, si intravede del personaggio solo l'ombra e se ne sentiva la voce...
In Italia venne trasmesso per la prima volta da Canale 5 nel 1993 nel programma "A Tutto Disney", durante il breve periodo in cui l'emittente strappò i diritti Disney alla Rai. Lo stesso periodo in cui andava in onda Ecco Pippo.
Bonkers verrà replicato anche dalla Rai ma è praticamente una meteora televisiva, almeno in chiaro (è stato trasmesso anche dal satellitare Toon Disney). Per questo ho ben accettato l'assist di Facebook per ricordarlo.

Di seguito, l'intro della versione italiana:



giovedì, novembre 18, 2010

Romania-Italia: lettera aperta a Cesare Prandelli

Caro Cesare Prandelli,
le amichevoli sono utili a provare nuovi assetti tattici alla squadra, provare nuovi giocatori, etc...
Tutto, però, deve essere fatto con logica. Si vuole provare un nuovo attacco, un nuovo giocatore, un nuovo modulo? Vedere come possono rispondere nuovi innesti? Bene, il tutto deve essere fatto creando una formazione che più si avvicini alla tua idea ed inserire le novità. Se invece, proponi una formazione con 9/10 elementi nuovi, come riesci a capire se i nuovi innesti potranno essere utili alla squadra se quest'ultima sarà totalmente differente?
È normale che, oltre ad essere tutto inutile, fai pure brutta figura contro una nazionale che è davvero, ma davvero, modesta (per non dire scarsa, visti i risultati).

Al momento, faccio fatica a vedere un futuro per questa nazionale ma almeno, tu, hai le idee chiare?

mercoledì, novembre 10, 2010

Vieni via con me, un breve commento

Maledetta mancanza di tempo, come posso descrivere in poche parole e in ritardo dei "Vieni via con me", programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano, andato in onda lunedì sera?

7 milioni e 600 mila telespettatori, record per la rete, hanno preferito trascorrere la serata in compagnia della criticatissima trasmissione televisiva che ha battuto di gran lunga la concorrenza del Grande Fratello. Una soddisfazione, indubbiamente, a significare quasi che la cultura e la voglia di libertà possa ancora farcela contro la berlusconiana cultura dominante. 

La trasmissione, piacevolissima e stimolante, ha regalato una serata di buonissima televisione e di libertà d'espressione.
Però, piccoli difetti a parte (Fazio che dovrebbe prendere maggiormente le redini in mano visto che Saviano è ottimo nei monologhi ma meno quando è a contatto con gli ospiti visto che non ha la "grinta" del conduttore) in realtà tutto è andato come previsto, nel senso che in fondo era tutto scontato.

I monologhi interessanti, l'espressione "macchina del fango" rimarrà a lungo, Benigni graffiante come al solito, la canzone dedicata a Silvio e la dedica finale a Saviano sono momenti di televisione davvero grandiosi, ma in realtà il tutto era davvero entro la norma (almeno in uno stato "normale"). La trasmissione, in fondo, è molto stile Fazio e sono poche le novità interessanti (fra cui quella degli elenchi, davvero diretti ed efficaci.) Alla fine si è fatta parecchia retorica e quasi si ha l'impressione che tutto questo sia solo la base di una TV davvero libera. Però, la retorica, al giorno d'oggi, serve tantissimo. Dopo una caduta non puoi correre se non ricominci prima a camminare, dunque tutto questo è davvero positivo. Ribadire, in questo momento storico, i concetti espressi durante la trasmissione è importantissimo in un'Italia imbambolata dal Grande Fratello.

Insomma, bene ma speriamo in un crescendo.

lunedì, novembre 08, 2010

Tex senza limiti: il successo degli allegati da edicola

Appena pochi giorni fa, in occasione del numero 600, vi avevo parlato di Tex. Oggi, mi tocca parlare nuovamente del ranger di casa Bonelli per segnalarvi una news molto interessante che ho scritto per Comicus.

In breve, Sergio Bonelli annuncia che la ristampa a colori di Tex per "Repubblica" e "L'Espresso" proseguirà per altri 36 volumi oltre ai 200 annunciati a inizio anno. Bonelli, che aveva annunciato che il numero 200 sarebbe stato l'ultimo di questa lunga collana, torna sui suoi passi per accontentare le richieste dei lettori considerando il successo dell'iniziativa.

Insomma, salvo ulteriori prolungamenti, in tutto sono 236 uscite! Più di 4 anni di pubblicazione ininterrotta. Il tutto partendo dai 50 volumi previsti ad inizio progetto. Ora, potrei anche sbagliarmi, ma non ricordo nessun allegato da edicola, cd, DVD, libri etc, che abbia avuto un successo così clamoroso.

Questo, oltre a sottolineare quanto Tex sia un personaggio evergreen, dimostra quanto (nonostante la famigerata crisi) i fumetti vendano in edicola. Oltre a Tex è iniziata da poco una collana a colori dedicata a Diabolik, Supereroi - Le Grandi Saghe continua imperterrita ed è giunta all'ottantacinquesima uscita e varie iniziative continuano la loro corsa editoriale superando di gran lunga le previsioni iniziali. E qui voglio ricordare anche il caso recente di Batman con Panorama.

Che il fenomeno degli allegati fosse clamoroso, ce n'eravamo ormai accorti da tempo. Si parlava di crisi, ma gli eroi delle nuvole parlanti, si sa, hanno sempre la meglio su tutto e ormai non c'è editore che non abbia compreso la portata del fenomeno e che non abbia inaugurato o ampliato il suo reparto fumetti.

sabato, novembre 06, 2010

Recensioni: Sandokan e Beppe & Co.

Segnalo due mie recensioni apparse qualche settimana fa su Comicus.

La prima è la riduzione è fumetti del Sandokan di Hugo Pratt (su testi di Mino Milani). L'edizione è quella della collana, edita da Rizzoli-Lizard, allegata al "Corriere della Sera" che, in precedenza, aveva proposto in formato pocket tutte le avventure di Corto Maltese. Ora la serie prosegue proponendo altri volumi di Pratt fra cui Gli Scorpioni del deserto, Un uomo un avventura e molti altri ancora.

Sandokan
, proposto in un elegante cofanetto cartonato, ha inaugurato questa prosecuzione della serie. Questa avventura ha una storia alle spalle molto particolare che illustro nel dettaglio nell'articolo di cui,  di seguito, vi riporto un breve pezzo:
"La caratterizzazione grafica del protagonista, così lontana dall'iconografia comune e così vicina a quella dell'autore veneziano, impreziosisce la sceneggiatura dosata di Milani, ritmata e leggera al punto giusto, capace di trascinare il giovane lettore, a cui era indirizzata, e quello più smaliziato e grandicello, magari avido lettore delle opere di Salgari."

La seconda recensione è invece una mini e tratta del volume edito da Nicola Pesce Editore Beppe & Co, raccolta di tavole del periodo 1974-75 del mai dimenticato Benito Jacovitti.

"Un Jacovitti nel pieno della sua maturità, quindi, e libero di far sfogo a tutta la sua verve lontano dai vincoli del fumetto per ragazzi."
Un ottimo volume, caldamente consigliato, elegante nella confezione della NPE.

venerdì, novembre 05, 2010

Liverpool-Napoli, cronaca di una sconfitta

Stadio di Anfield, Liverpool-Napoli. Partita valevole per la fase a gironi di Europa League. Il Napoli sta giocando la partita della vita. Vince 0-1 grazie ad un bel gol di Lavezzi su apertura illuminante di Cavani.
Tutto è perfetto,
forse troppo, ogni passaggio è  come l'ingranaggio di un orologio svizzero. 

Improvvisamente, a metà del secondo tempo, Dossena (autore fin lì di una bella partita) dimentica, forse per un colpo alla testa, di giocare nel Napoli e ricorda i suoi trascorsi al Liverpool. Così, fa un assist perfetto per Gerrard.  1-1.
Effettivamente il Liverpool stava soffrendo, meritava un aiutino. Diamogli anche un rigore. Ci pensa Aronica. Gerrard dal dischetto non sbaglia. 2-1.
Poi Dossena ben pensa che serva il gol della sicurezza. Nuova azione illuminante, 3-1, sempre Gerrard. Subito arrivano i 2 minuti di recupero, troppo pochi per concedere ancora qualcosa agli avversari.

Situazione di classifica:
Liverpool 8
Steaua Bucarest 5
Napoli 3
Fc Utrecht 3

Ps. Mazzarri, quando vedi giocatori stanchi in campo, cambiali. 
Pss. È un dato di fatto che quando Piccinini commenta le partite del Napoli, la squadra perda.
Psss. Grazie, Pocho!

giovedì, novembre 04, 2010

Tex 600

In giro, una battuta vuole che ogni giorno un lettore di Tex muoia e, quando anche l'ultimo sarà morto, non rimarrà più nessuno a leggerlo.
Il senso della battuta è chiaro: per i detrattori Tex è una testata con poco ricambio generazionale, molto amata dagli ultra-quarantenni e poco dai giovani. Ovviamente, si fa riferimento anche alla testata in sé giudicata troppo classica da chi generalmente non la segue.
Ovviamente, il tutto fa parte di un pregiudizio (che su alcuni punti è anche veritiero) sul vecchio "Aquila della Notte". 
Il pregiudizio maggiore è proprio nel considerare Tex un personaggio alla frutta, cosa errata. 

Personalmente ho iniziato a seguire con una certa regolarità il personaggio da qualche annetto. Con l'addio di Claudio Nizzi, sulla testata attualmente abbiamo sceneggiatori del calibro di Mauro Boselli, Tito Faraci e Gianfranco Manfredi. Seppur con caratteristiche molto differenti, dovute al loro modo di scrivere, il lavoro di questi autori sulla serie è eccellente rendendo, a sorpresa per chi ben si guarda dal leggerne le gesta, Tex una delle migliori, se non la migliore in assoluto, testata a fumetti in Italia. Tralasciando anche che è la serie a fumetti più venduta in assoluto con le sue 300.000 copie al mese per il solo inedito. Una cifra da capogiro che non tiene conto delle numerose ristampe (e dell'incredibile successo della collana a colori allegata a Repubblica e L'Espresso).
E non cito i numerosi disegnatori che ci lavorano, il top della casa editrice milanese.

Boselli, fra gli sceneggiatori, è il veterano e l'autore principale. Le sue storie, anche se un po' verbose, sono sempre curatissime, ben congegnate e appassionanti.
Certo, "I Demoni del Nord", titolo della storia dell'albo numero 600, non è altro che normale amministrazione. Un numero poco celebrativo se non nel colore delle belle tavole di Giovanni Ticci.
Però quel 600 che campeggia sullo sfondo bianco della copertina di Claudio Villa è monumentale e tanto basta.
E se Tex ha o meno un ricambio generazionale, sarà il tempo a dirlo. E finora ha dato ragione al ranger.

Fra due giorni esce "I giustizieri di Vegas" scritto sempre da Boselli e disegnato da uno dei miei disegnatori preferiti: Corrado Mastantuono. Solo questo ne obbliga l'acquisto. Nel frattempo, potete rileggervi questa intervista che ho realizzato a Mauro Boselli un annetto e mezzo fa circa.

mercoledì, novembre 03, 2010

Il Paese va a puttane, non c'è più poesia

Ormai la poesia è scomparsa del tutto dalla nostra classe politica, sostituita dalla sfacciata consuetudine di prendere alla lettera ogni cosa.

Tempo fa, l'espressione "mandare a puttane il Paese" aveva quella carica figurativa così efficace da essere degna dei grandi poeti. Un po' come "menare il can per l'aia", è puramente figurativo, non avviene per davvero.
Ma nell'epoca dello spiattellamento totale, del "nudo e crudo", si prende tutto alla lettera, la poesia è lasciata ai pochi cultori della cultura (con tanto di pasticcio cacofonico). E così, il Paese va a puttane, per davvero.

E sempre in questo senso, ormai tacciata questa direzione, il popolo italiano è vittima di una sodomizzazione di massa. Non è bastato il falso in bilancio, le leggi ad personam, i conflitti di interessi, la questione morale, i tagli fatti, le bestemmie (c'è chi è stato cacciato dai reality televisivi per quelle), le inaccettabili dichiarazioni sulle donne e sui gay. No, nulla scandalizza e sgomenta il nostro popolo.  La tattica, ormai, è quella di dire tutto ad alta voce, trasformando l'immorale, l'illegale, l'errore, in virtù.
E così, ci ritroviamo ad essere tutti vittima del Bunga Bunga. E non è una metafora.

martedì, novembre 02, 2010

Tintin: prime immagini (e qualche perplessità)

Oggi, in una news su Comicus, sono state mostrate le prime immagini dell'adattamento cinematografico  "The Adventures of Tintin: The secret of the Unicorn" dedicato al celebre personaggio di Hergè.

Il film, prodotto da Peter Jackson e diretto da Steven Spielberg, si preannuncia come una delle pellicole più interessanti legate al mondo del fumetto, considerando il personaggio e i nomi sopracitati.
Le prime immagini, mostrano che il lavoro fatto è davvero eccellente, e con una produzione così importante non poteva essere altrimenti. Ma qualcosa non mi convince del tutto.

Ad esempio, la scelta del motion capture che qui davvero non comprendo. Ma anche, andando oltre, lo stile così volto verso il realismo, con annessa "umanizzazione" dei personaggi, lontano dallo spirito grafico della linea chiara, di cui Hergè è stato il maestro assoluto. Meglio, allora, un film con attori in carne ed ossa.
Il risultato finale, come dicevo sopra, mi piace, davvero, e lo avrei adorato senza riserve per ogni altro film ma qui mi sembra che si siano allontanati molto dalla stile del nostro Tintin.
Spero che nuove immagini (e magari un trailer) possono smentire queste mie prime impressioni.

Inutile dire che questa considerazione non cambia di una virgola la mia voglia di vedere questa pellicola, da me attesissima.

Le due versioni a confronto.

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