martedì, dicembre 14, 2010

Berlusconi salvo per 3 voti

Perché aggiungere un commento quando questo video dice già tutto?


sabato, dicembre 11, 2010

Il trailer di Thor

A differenza di quello di Green Lantern, il trailer di Thor sembra davvero il trailer di un film. Davvero ottimo! E poi, Thor è un personaggio che adoro. Non che lo aspetti con ansia, ma mi auguro davvero che sia un buon film.


Maggiori info, qui.

domenica, novembre 21, 2010

La settimana dell'infanzia su Facebook - Bonkers

Su Facebook, è partita un'iniziativa che coinvolge i profili dei milioni di utenti iscritti al social network più famoso del mondo. L'idea è quella di celebrare la settimana dell'infanzia mettendo nel profilo un'immagine di un cartone che ci riporti con la mente indietro nel tempo.
Ho deciso di partecipare a questa iniziativa segnalando un personaggio dell'animazione caduto nel dimenticatoio  ma che da piccolo adoravo alla follia: Bonkers.

Indubbiamente, avrei potuto mettere (oltre ai classici, ho valutato solo le serie TV) personaggi ben più significativi: le Tartarughe Ninja, Holly & Benjy o, rimanendo nell'ambito Disney, i Gummi, Ecco Pippo, Cip & Ciop, Darwing Duck, Ducktales... erano troppi, insomma! Meglio Bonkers allora, che ho amato e (a differenza degli altri) non mai più rivisto, ed è perfetto come "ricordo puro".

Questa show (della scuderia dei Disney Afternoon) ha avuto una storia molto travagliata: nata come serie animata di Roger Rabbit, deviata in corso d'opera, vennero realizzati per prima degli episodi in cui il personaggio presentava macchie più chiare e aveva un partner donna. Successivamente, venne realizzata un'altra serie ben più corposa in cui il personaggio è nella sua forma definitiva, con macchie nere e vestito da poliziotto, con partner uomo (versione modificata di quello che all'inizio doveva essere Bob Hoskins) e che venne poi trasmessa per prima. Successivamente, ricordo, ci fu un episodio di "raccordo" fra le due versioni in cui, poi, il personaggio diventava collega della donna. Questa serie, però, almeno nei ricordi annebbiati del tempo, era inferiore all'altra.

Il primo episodio trasmesso era diviso in due parti e si indagava sulla scomparsa di Topolino... Topolino che alla fine non apparve mai, si intravede del personaggio solo l'ombra e se ne sentiva la voce...
In Italia venne trasmesso per la prima volta da Canale 5 nel 1993 nel programma "A Tutto Disney", durante il breve periodo in cui l'emittente strappò i diritti Disney alla Rai. Lo stesso periodo in cui andava in onda Ecco Pippo.
Bonkers verrà replicato anche dalla Rai ma è praticamente una meteora televisiva, almeno in chiaro (è stato trasmesso anche dal satellitare Toon Disney). Per questo ho ben accettato l'assist di Facebook per ricordarlo.

Di seguito, l'intro della versione italiana:



giovedì, novembre 18, 2010

Romania-Italia: lettera aperta a Cesare Prandelli

Caro Cesare Prandelli,
le amichevoli sono utili a provare nuovi assetti tattici alla squadra, provare nuovi giocatori, etc...
Tutto, però, deve essere fatto con logica. Si vuole provare un nuovo attacco, un nuovo giocatore, un nuovo modulo? Vedere come possono rispondere nuovi innesti? Bene, il tutto deve essere fatto creando una formazione che più si avvicini alla tua idea ed inserire le novità. Se invece, proponi una formazione con 9/10 elementi nuovi, come riesci a capire se i nuovi innesti potranno essere utili alla squadra se quest'ultima sarà totalmente differente?
È normale che, oltre ad essere tutto inutile, fai pure brutta figura contro una nazionale che è davvero, ma davvero, modesta (per non dire scarsa, visti i risultati).

Al momento, faccio fatica a vedere un futuro per questa nazionale ma almeno, tu, hai le idee chiare?

mercoledì, novembre 10, 2010

Vieni via con me, un breve commento

Maledetta mancanza di tempo, come posso descrivere in poche parole e in ritardo dei "Vieni via con me", programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano, andato in onda lunedì sera?

7 milioni e 600 mila telespettatori, record per la rete, hanno preferito trascorrere la serata in compagnia della criticatissima trasmissione televisiva che ha battuto di gran lunga la concorrenza del Grande Fratello. Una soddisfazione, indubbiamente, a significare quasi che la cultura e la voglia di libertà possa ancora farcela contro la berlusconiana cultura dominante. 

La trasmissione, piacevolissima e stimolante, ha regalato una serata di buonissima televisione e di libertà d'espressione.
Però, piccoli difetti a parte (Fazio che dovrebbe prendere maggiormente le redini in mano visto che Saviano è ottimo nei monologhi ma meno quando è a contatto con gli ospiti visto che non ha la "grinta" del conduttore) in realtà tutto è andato come previsto, nel senso che in fondo era tutto scontato.

I monologhi interessanti, l'espressione "macchina del fango" rimarrà a lungo, Benigni graffiante come al solito, la canzone dedicata a Silvio e la dedica finale a Saviano sono momenti di televisione davvero grandiosi, ma in realtà il tutto era davvero entro la norma (almeno in uno stato "normale"). La trasmissione, in fondo, è molto stile Fazio e sono poche le novità interessanti (fra cui quella degli elenchi, davvero diretti ed efficaci.) Alla fine si è fatta parecchia retorica e quasi si ha l'impressione che tutto questo sia solo la base di una TV davvero libera. Però, la retorica, al giorno d'oggi, serve tantissimo. Dopo una caduta non puoi correre se non ricominci prima a camminare, dunque tutto questo è davvero positivo. Ribadire, in questo momento storico, i concetti espressi durante la trasmissione è importantissimo in un'Italia imbambolata dal Grande Fratello.

Insomma, bene ma speriamo in un crescendo.

lunedì, novembre 08, 2010

Tex senza limiti: il successo degli allegati da edicola

Appena pochi giorni fa, in occasione del numero 600, vi avevo parlato di Tex. Oggi, mi tocca parlare nuovamente del ranger di casa Bonelli per segnalarvi una news molto interessante che ho scritto per Comicus.

In breve, Sergio Bonelli annuncia che la ristampa a colori di Tex per "Repubblica" e "L'Espresso" proseguirà per altri 36 volumi oltre ai 200 annunciati a inizio anno. Bonelli, che aveva annunciato che il numero 200 sarebbe stato l'ultimo di questa lunga collana, torna sui suoi passi per accontentare le richieste dei lettori considerando il successo dell'iniziativa.

Insomma, salvo ulteriori prolungamenti, in tutto sono 236 uscite! Più di 4 anni di pubblicazione ininterrotta. Il tutto partendo dai 50 volumi previsti ad inizio progetto. Ora, potrei anche sbagliarmi, ma non ricordo nessun allegato da edicola, cd, DVD, libri etc, che abbia avuto un successo così clamoroso.

Questo, oltre a sottolineare quanto Tex sia un personaggio evergreen, dimostra quanto (nonostante la famigerata crisi) i fumetti vendano in edicola. Oltre a Tex è iniziata da poco una collana a colori dedicata a Diabolik, Supereroi - Le Grandi Saghe continua imperterrita ed è giunta all'ottantacinquesima uscita e varie iniziative continuano la loro corsa editoriale superando di gran lunga le previsioni iniziali. E qui voglio ricordare anche il caso recente di Batman con Panorama.

Che il fenomeno degli allegati fosse clamoroso, ce n'eravamo ormai accorti da tempo. Si parlava di crisi, ma gli eroi delle nuvole parlanti, si sa, hanno sempre la meglio su tutto e ormai non c'è editore che non abbia compreso la portata del fenomeno e che non abbia inaugurato o ampliato il suo reparto fumetti.

sabato, novembre 06, 2010

Recensioni: Sandokan e Beppe & Co.

Segnalo due mie recensioni apparse qualche settimana fa su Comicus.

La prima è la riduzione è fumetti del Sandokan di Hugo Pratt (su testi di Mino Milani). L'edizione è quella della collana, edita da Rizzoli-Lizard, allegata al "Corriere della Sera" che, in precedenza, aveva proposto in formato pocket tutte le avventure di Corto Maltese. Ora la serie prosegue proponendo altri volumi di Pratt fra cui Gli Scorpioni del deserto, Un uomo un avventura e molti altri ancora.

Sandokan
, proposto in un elegante cofanetto cartonato, ha inaugurato questa prosecuzione della serie. Questa avventura ha una storia alle spalle molto particolare che illustro nel dettaglio nell'articolo di cui,  di seguito, vi riporto un breve pezzo:
"La caratterizzazione grafica del protagonista, così lontana dall'iconografia comune e così vicina a quella dell'autore veneziano, impreziosisce la sceneggiatura dosata di Milani, ritmata e leggera al punto giusto, capace di trascinare il giovane lettore, a cui era indirizzata, e quello più smaliziato e grandicello, magari avido lettore delle opere di Salgari."

La seconda recensione è invece una mini e tratta del volume edito da Nicola Pesce Editore Beppe & Co, raccolta di tavole del periodo 1974-75 del mai dimenticato Benito Jacovitti.

"Un Jacovitti nel pieno della sua maturità, quindi, e libero di far sfogo a tutta la sua verve lontano dai vincoli del fumetto per ragazzi."
Un ottimo volume, caldamente consigliato, elegante nella confezione della NPE.

venerdì, novembre 05, 2010

Liverpool-Napoli, cronaca di una sconfitta

Stadio di Anfield, Liverpool-Napoli. Partita valevole per la fase a gironi di Europa League. Il Napoli sta giocando la partita della vita. Vince 0-1 grazie ad un bel gol di Lavezzi su apertura illuminante di Cavani.
Tutto è perfetto,
forse troppo, ogni passaggio è  come l'ingranaggio di un orologio svizzero. 

Improvvisamente, a metà del secondo tempo, Dossena (autore fin lì di una bella partita) dimentica, forse per un colpo alla testa, di giocare nel Napoli e ricorda i suoi trascorsi al Liverpool. Così, fa un assist perfetto per Gerrard.  1-1.
Effettivamente il Liverpool stava soffrendo, meritava un aiutino. Diamogli anche un rigore. Ci pensa Aronica. Gerrard dal dischetto non sbaglia. 2-1.
Poi Dossena ben pensa che serva il gol della sicurezza. Nuova azione illuminante, 3-1, sempre Gerrard. Subito arrivano i 2 minuti di recupero, troppo pochi per concedere ancora qualcosa agli avversari.

Situazione di classifica:
Liverpool 8
Steaua Bucarest 5
Napoli 3
Fc Utrecht 3

Ps. Mazzarri, quando vedi giocatori stanchi in campo, cambiali. 
Pss. È un dato di fatto che quando Piccinini commenta le partite del Napoli, la squadra perda.
Psss. Grazie, Pocho!

giovedì, novembre 04, 2010

Tex 600

In giro, una battuta vuole che ogni giorno un lettore di Tex muoia e, quando anche l'ultimo sarà morto, non rimarrà più nessuno a leggerlo.
Il senso della battuta è chiaro: per i detrattori Tex è una testata con poco ricambio generazionale, molto amata dagli ultra-quarantenni e poco dai giovani. Ovviamente, si fa riferimento anche alla testata in sé giudicata troppo classica da chi generalmente non la segue.
Ovviamente, il tutto fa parte di un pregiudizio (che su alcuni punti è anche veritiero) sul vecchio "Aquila della Notte". 
Il pregiudizio maggiore è proprio nel considerare Tex un personaggio alla frutta, cosa errata. 

Personalmente ho iniziato a seguire con una certa regolarità il personaggio da qualche annetto. Con l'addio di Claudio Nizzi, sulla testata attualmente abbiamo sceneggiatori del calibro di Mauro Boselli, Tito Faraci e Gianfranco Manfredi. Seppur con caratteristiche molto differenti, dovute al loro modo di scrivere, il lavoro di questi autori sulla serie è eccellente rendendo, a sorpresa per chi ben si guarda dal leggerne le gesta, Tex una delle migliori, se non la migliore in assoluto, testata a fumetti in Italia. Tralasciando anche che è la serie a fumetti più venduta in assoluto con le sue 300.000 copie al mese per il solo inedito. Una cifra da capogiro che non tiene conto delle numerose ristampe (e dell'incredibile successo della collana a colori allegata a Repubblica e L'Espresso).
E non cito i numerosi disegnatori che ci lavorano, il top della casa editrice milanese.

Boselli, fra gli sceneggiatori, è il veterano e l'autore principale. Le sue storie, anche se un po' verbose, sono sempre curatissime, ben congegnate e appassionanti.
Certo, "I Demoni del Nord", titolo della storia dell'albo numero 600, non è altro che normale amministrazione. Un numero poco celebrativo se non nel colore delle belle tavole di Giovanni Ticci.
Però quel 600 che campeggia sullo sfondo bianco della copertina di Claudio Villa è monumentale e tanto basta.
E se Tex ha o meno un ricambio generazionale, sarà il tempo a dirlo. E finora ha dato ragione al ranger.

Fra due giorni esce "I giustizieri di Vegas" scritto sempre da Boselli e disegnato da uno dei miei disegnatori preferiti: Corrado Mastantuono. Solo questo ne obbliga l'acquisto. Nel frattempo, potete rileggervi questa intervista che ho realizzato a Mauro Boselli un annetto e mezzo fa circa.

mercoledì, novembre 03, 2010

Il Paese va a puttane, non c'è più poesia

Ormai la poesia è scomparsa del tutto dalla nostra classe politica, sostituita dalla sfacciata consuetudine di prendere alla lettera ogni cosa.

Tempo fa, l'espressione "mandare a puttane il Paese" aveva quella carica figurativa così efficace da essere degna dei grandi poeti. Un po' come "menare il can per l'aia", è puramente figurativo, non avviene per davvero.
Ma nell'epoca dello spiattellamento totale, del "nudo e crudo", si prende tutto alla lettera, la poesia è lasciata ai pochi cultori della cultura (con tanto di pasticcio cacofonico). E così, il Paese va a puttane, per davvero.

E sempre in questo senso, ormai tacciata questa direzione, il popolo italiano è vittima di una sodomizzazione di massa. Non è bastato il falso in bilancio, le leggi ad personam, i conflitti di interessi, la questione morale, i tagli fatti, le bestemmie (c'è chi è stato cacciato dai reality televisivi per quelle), le inaccettabili dichiarazioni sulle donne e sui gay. No, nulla scandalizza e sgomenta il nostro popolo.  La tattica, ormai, è quella di dire tutto ad alta voce, trasformando l'immorale, l'illegale, l'errore, in virtù.
E così, ci ritroviamo ad essere tutti vittima del Bunga Bunga. E non è una metafora.

martedì, novembre 02, 2010

Tintin: prime immagini (e qualche perplessità)

Oggi, in una news su Comicus, sono state mostrate le prime immagini dell'adattamento cinematografico  "The Adventures of Tintin: The secret of the Unicorn" dedicato al celebre personaggio di Hergè.

Il film, prodotto da Peter Jackson e diretto da Steven Spielberg, si preannuncia come una delle pellicole più interessanti legate al mondo del fumetto, considerando il personaggio e i nomi sopracitati.
Le prime immagini, mostrano che il lavoro fatto è davvero eccellente, e con una produzione così importante non poteva essere altrimenti. Ma qualcosa non mi convince del tutto.

Ad esempio, la scelta del motion capture che qui davvero non comprendo. Ma anche, andando oltre, lo stile così volto verso il realismo, con annessa "umanizzazione" dei personaggi, lontano dallo spirito grafico della linea chiara, di cui Hergè è stato il maestro assoluto. Meglio, allora, un film con attori in carne ed ossa.
Il risultato finale, come dicevo sopra, mi piace, davvero, e lo avrei adorato senza riserve per ogni altro film ma qui mi sembra che si siano allontanati molto dalla stile del nostro Tintin.
Spero che nuove immagini (e magari un trailer) possono smentire queste mie prime impressioni.

Inutile dire che questa considerazione non cambia di una virgola la mia voglia di vedere questa pellicola, da me attesissima.

Le due versioni a confronto.

martedì, settembre 14, 2010

Tutti a scuola, offre la Lega!

Ormai, ad un passettino alla volta, l'Italia sta diventando sempre più una democrazia anomala, per non usare termini ben più pesanti. Leggendo questa notizia, ovvero la nascita di una scuola pubblica padana, mi sono chiesto: 1) come sia stato possibile arrivare a tanto; 2) in quale altra democrazia possa verificarsi una cosa del genere.

Per la prima domanda bisogna considerare che ad Adro (BS) sicuramente c'è una forte maggioranza leghista, ma chi leghista non è? Come è possibile che non si siano ribellati? E ancora, anche per i leghisti, è normale che una scuola abbia una così forte identificazione politica? Io mi ribellerei con tutte le forze se il partito per cui voto prendesse il controllo di una scuola pubblica. Purtroppo, la faccenda è quasi vista come una curiosità, come un fatto anche normale.
Perché non spingerci oltre, allora? Domani, sarà considerato normale impartire insegnamenti razzisti e anticostituzionali con il grembiulino ed il fiocchetto verde.  Tanto si sà, rispondendo così anche alla seconda domanda, questo può accadere solo in Italia, nella nostra ex-democrazia libera.

venerdì, settembre 10, 2010

Spider-Man: Dimensions

È uscito oggi. Non vedo l'ora di giocarci! :D Ricordo ancora con piacere il bellissimo Spider-Man per PS1, speriamo sia all'altezza delle premesse.


giovedì, settembre 09, 2010

Recensioni: Don Chisciotte e Batman & Robin

Se da un lato gli aggiornamenti del blog sono stati pari allo zero in questi mesi, colgo l'occasione di segnalare un paio di mie recensioni apparse su Comicus con la promessa di rifarmi presto.

La prima riguarda lo splendido volume del Don Chisciotte di Lino Landolfi edito da Nicola Pesce Editore (che si sta distinguendo per una serie di ottime pubblicazioni). Un recupero d'annata e la giusta occasione per rispolverare un grande autore caduto nel dimenticatoio.
Auto-citandomi:
"L’approccio di Landolfi al capolavoro di Miguel de Cervantes Saavedra è analitico ed il progetto ambizioso, lo si evince dalla gran cura posta nello studio dei personaggi, nel presentare una trama episodica, ma centellinata, che cresce tavola dopo tavola. Un’attenzione rara nel conferire personalità e calore al “cavaliere dalla triste figura” e al suo fido scudiero Sancho Panza, riuscendo nell’intento di essere tanto fedele all’opera quanto originale nella messa in scena.".
Invitandovi alla lettura della recensione completa, suggerisco il volume a coloro che amano le opere d'autore.

Una lettura decisamente più leggera è invece quella del Batman & Robin di Grant Morrison. Nonostante il mio disinnamoramento per il mondo degli eroi in calzamaglia, che mi ha portato a seguire giusto un paio di testate mensili più qualche rara eccezione, e nonostante  il personaggio di Batman non mi abbia mai catturato più di tanto, la penna dello scrittore scozzese è una manna per il genere. Storie frizzanti e intelligenti rendono piacevoli la lettura di questa serie ospitata nel mensile Batman edito da Planeta. A supporto, le splendide tavole di Frank Quitely e Philiph Tan.

E, a proposito di Morrison, a Lucca uscirà un volume dal titolo Grant Morrison: All Star. Conoscendo molto bene il trio di autori, Agozzino-Peruzzi-Solinas, e l'editore, Double Shot, non posso che consigliarlo preventivamente.

giovedì, giugno 03, 2010

Italia-Messico 1-2, chi MAL inizia...

Come commentare la pessima prestazione azzurra nella prima delle due amichevole pre-Mondiale contro il Messico? Diciamo pure, senza mezzi termini. Pesantezza nella gambe o no, l'Italia è stata scandalosa in questa partita. Bonucci non è ancora pronto per il mondiale, meno male che l'onnipresente Cannavaro ha messo una pezza come poteva anche per lui. Pollice verso anche per Di Natale. Pepe mi è piaciuto e Maggio ha fatto meglio di Zambrotta e Iaquinta è stato il migliore fra gli attaccanti. Il resto, centrocampo inesistente e Gilardino e Pazzini senza voto, poverini non hanno avuto una palla giocabile...

Certo, il Messico ha giocato più partite di noi e tutte le giustificazioni possibili, però ci ha messo proprio in difficoltà... Speriamo che con la Svizzera sabato sia tutta un'altra storia...

domenica, maggio 23, 2010

Lost, the end is near...

Mancano poche ore alla messa in onda dell'ultima puntata di Lost, trasmessa in contemporanea anche in Italia. In qualunque modo finisca, è stata un'esperienza per me unica. Mi mancherà davvero tanto questo grandissimo telefilm, seguire le avventure dei protagonisti, cercare di capire i  vari misteri e così via... Per questo, agli autori, agli attori e a tutti coloro che hanno contribuito al successo di Lost dico... grazie di tutto! :)


venerdì, maggio 14, 2010

Fable III: Boxart

È stata appena rilasciata la boxart ufficiale di Fable III, in uscita a fine 2010. Non vedo l'ora...

martedì, maggio 11, 2010

Cassidy 1, L'ultimo Blues: recensione

L'ottava miniserie della "nuova era" Bonnelli, la seconda ad opera di Pasquale Ruju, si presenta ai lettori con la bella copertina di Alessandro Poli (già all'opera su Demian). Cassidy è un criminale a cui la morte, un cieco blues-man, concede una seconda possibilità e 18 mesi per "sistemare le cose". A quali danni deve riparare il protagonista, lo scopriremo nei prossimi 18 numeri.

Il personaggio duro e tosto, rifacimento a figure televisive e cinematografiche degli anni '70 (a cui la serie si ispira), si allontana dagli eroi e dagli anti-eroi bonelliani e interpreta il suo ruolo di cattivo con una certa naturalezza grazie alle belle tavole di Maurizio Di Vincenzo che danno man forte alla sceneggiatura agile e scorrevole di Ruju.
Forse fin troppo agile e scorrevole ed infatti si nota una decompressione notevole che, considerando la durata della serie, non è un buon segnale.

Pur condito di cliché e un tasso di originalità poco elevato, l'albo si rileva piacevole e c'è la curiosità di proseguire nella lettura. Saranno proprio i prossimi numeri due/tre a stabilire la bontà della miniserie, alzando o abbassando in maniera decisiva l'interesse del lettore verso la nuova proposta Bonelli. Staremo a vedere.

domenica, maggio 09, 2010

Iron Man 2: recensione

Con qualche giorno di ritardo rispetto alla visione, eccomi a parlare nel dettaglio di Iron Man 2.
Piccola premessa: il primo film, diretto sempre da Jon Favreau, all'epoca lo apprezzai molto. L'origine del personaggio era ben narrata, la storia di fondo più che valida, belle sequenze d'azione e un giusta dose di ironia. In più, c'era una forte componente antimilitarista, che non guastava affatto, ed un Robert Downey Jr. perfettamente calato nel personaggio. Insomma, un film di supereroi sopra la media del genere.

Iron Man 2, invece, pur essendo un buon film d'azione, spettacolare e nerdisticamente appagante (per quanto poco sia interessato all'aspetto puramente nerdistico) presenta pecche tali da renderlo inferiore al primo.

La trama, di cui vi risparmio i dettagli, si può ridurre a quanto segue: scontro fra robottoni, Tony che perde il controllo di se stesso, Tony che riesce a ristabilirsi, War Machine, Tony che salva il mondo, Tony che intensifica i rapporti con lo S.H.I.E.L.D. (organizzazione militare segreta guidata da Nick Fury, interpretato da Samuel L. Jackson, che sta reclutando vari supereroi in un supergruppo).
Nel film sono presenti molti elementi che potrebbero offrire spunti interessanti: Stark dinanzi alla corte suprema a discutere sulle sue responsabilità circa l'armatura (chiara strizzatina d'occhio a Civil War), la sua inadeguatezza al ruolo di difensore della pace, la sua malattia, l'alcoolismo (appena accennato ma che è una caratteristica del personaggio Marvel). Tanti spunti, però, gestiti con superficialità e conditi da tante, troppe, scene atte a vivacizzare la pellicola, rendendo il film scorrevole ma troppo ironico per rendere efficaci i momenti chiave. Molte scene, con un pizzico di drammatizzazione, ne avrebbero guadagnato in efficacia, dando al film quel poco di spessore che sembra mancare del tutto. Anche la scena del bacio con Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) è scontata e poco efficace.
A questo, poi, bisogna aggiungere una trama di fondo abbastanza lineare ed un nemico, reso interessante dall'interpretazione di Mickey Rourke, dal background non efficace. La sua storia, ed il suo passato, promettevano risvolti interessanti, ma anche qui nulla di fatto. Infine, la parte centrale della pellicola in cui Tony cerca, anche grazie al padre defunto, di risolve il suo problema di salute è di una lungaggine e inutilità mostruosa.
Veniamo alla questione Vendicatori. La cosa più interessante della pellicola è proprio questo suo esser parte di un disegno più grande che porterà i vari film Marvel a sfociare narrativamente nel film dei Vendicatori in uscita nel 2012. Un'operazione unica nel mondo del cinema, che magari approfondirò in futuro. Quello che è certo è che se questo arricchisce il film nel quadro generale, nello specifico non ha lo stesso effetto. Sì d'accordo, Scarlett Johansson nei panni della Vedova Nera è un gran bel vedere, ma la (sotto)trama S.H.I.E.L.D. non è esaltante, sopratutto per chi non è interessato a vedere gli altri film Marvel, e aggiunge poco al film in consistenza. Di certo si fa apprezzare per il valore nerdistico e,  appunto, in ottica film Vendicatori.

A conti fatti, Iron Man 2 sembra più che altro un film fatto per ingannare l'attesa dell'uscita della pellicola sui Vendicatori. Il titolo potrebbe essere, infatti "Stanno arrivando i Vendicatori, nel frattempo vedetevi questo". Si ha l'impressione che la parte portante del film sia proprio la presenza dello S.H.I.E.L.D. La pellicola, infatti, non aggiunge nulla al primo film e al personaggio in generale.

In conclusione, Iron Man 2 è un buon film d'azione, con scene spettacolari e realistiche, ma senza troppe pretese. Gli attori fanno un bel lavoro e la regia è attenta, forse troppo, a non far annoiare lo spettatore. Purtroppo, il film scivola via troppo facilmente, sarebbero bastati pochi accorgimenti, introdurre più introspezione ed un pizzico di drammaticità in più, per portare la pellicola allo stesso livello del primo film.

Ps. Qualcuno mi spiega come è possibile che un'attrezzatura all'avanguardia oltre ogni immaginazione come quella che ha Stark, non riesce a rintracciare una telefonata all'istante?

giovedì, maggio 06, 2010

Inter-Roma: quando il gioco si fa duro...

Non posso evitare di parlare nuovamente di calcio dopo il post di qualche giorno fa. Ieri sera si è disputata la finale di Coppa Italia fra Roma e Inter. Una sfida che sembra essere stata messa lì apposta, come in una sceneggiatura in cui tutti gli elementi si incastrano a perfezione. La Roma e L'Inter, le due candidate per lo scudetto (che, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbe andare all'Inter) che hanno dato vita, nell'ultimo periodo, ad una bella lotta al vertice dopo mesi di assoluto dominio interista. Una sfida che arriva dopo le polemiche che ha suscitato Lazio-Inter, e così via.

La sfida di ieri è stata si è dimostrata un brutto spettacolo, sopratutto per l'interpretazione maschia e cattiva che la Roma ha voluto dare e che ha costretto Rizzoli a fare gli straordinari. Ci ha pensato Francesco Totti a mettere la ciliegina sulla torta con il calcione dato a Mario Balotelli (continuo "bersaglio" del pubblico). Al di là delle dichiarazione di Totti di stamane, che accusava Balotelli di averlo più volte provocato verbalmente, un personaggio come lui non può permettersi simili gesti in una finale davanti a milioni di spettatori. Mi ricorda un po' l'eclatante testata di Zidane a Materazzi. Ora, sarebbe il caso che Rossella Sensi si rimangiasse le recenti  dichiarazioni fatte sul suo capitano, quelle in cui lo definiva un "esempio positivo". Se nel precedente post, dunque, parlavo del tifo violento, non posso non parlare ora della violenza che si vede in campo. Gesti come quello di Totti, come il precedente pollice verso rivolto ai tifosi laziali dallo stesso calciatore durante il derby, non fanno altro che fomentare questo odio fra tifoserie. Ed infatti, anche ieri ci sono stati feriti dopo la partita.
C'è da dire, a onere di cronaca, che anche altri calciatori (sia romanisti che interisti) hanno contribuito a rendere nervoso il clima di questa partita. Voglio spendere, per la Roma, un'unica nota positiva per Daniele De Rossi, che ha dimostrato grande fair-play durante e dopo la partita.

Riguardo la gara, la vittoria dell'Inter è giusta e meritata. La Roma ha avuto varie occasioni che avrebbero potuto riportarla in gara, occasioni ben più ghiotte della stessa azione di Diego Milito, che è tutta da attribuire alla sua classe. Il nervosismo dei romanisti, però, non gli ha concesso di rientrare in gioco e l'Inter non ha dovuto far altro che amministrare con la dovuta classe il risultato fino alla fine.

Alla fine, l'Inter torna a casa dalla settimana romana con il primo posto in tasca ed una coppa. Niente male, direi.
© Foto: Ansa

lunedì, maggio 03, 2010

Lazio-Inter: le anomalie scendono in campo

Probabilmente Lazio-Inter del 2/10/2010 verrà ricordata come una delle più grosse anomalie del calcio italiano.

In breve: la Lazio è una squadra che lotta per la salvezza, l'Inter per lo scudetto. L'inter, battendo la Lazio, ha la possibilità di confermare il primo posto in classifica. E fin qui, tutto regolare se non fosse che l'altra candidata per il titolo è la Roma che, nel caso di vittoria della Lazio, si ritrova prima in classifica a due giornate dalla fine del campionato. Roma e Lazio sono rivali storiche e fra di loro c'è una fortissima rivalità, basti pensare a quanto successo in precedenza al derby. Ora, l'anomalia grossa è dovuta dall'atteggiamento dei tifosi laziali che, pur di non favorire la rivale società cittadina, tifano contro la loro stessa squadra, chiedendo ai proprio giocatori ed alla società un "sacrificio necessario". Insomma, fischi ed urla contro i giocatori laziali che osavano tirare in porta e grande esultanza ai gol subiti.
E qui ci si domanda cosa significa "tifare", che tipo di considerazione si ha dello sport. Finora abbiamo assistito a tifosi criticare la squadra in modo deciso tifando anche contro in segno di protesta, ma una situazione del genere mai e poi mai si era vista. Che il sentimento d'odio sia maggiore è palese.

Ma c'è un'ulteriore anomalia. La Lazio ha giocato quando tutte le altre partite erano terminate, in particolare Atalanta-Bologna finita 1-1. Perché è importante questa partita? Perché l'Atalanta, come la Lazio, lotta per non retrocedere e pareggiando col Bologna si è praticamente auto-condannata alla B. Il tutto a favore della Lazio.
La Lazio, quindi, ha giocato questa gara con svogliatezza e poca determinazione. Quanto questo sia voluto o meno non è possibile stabilirlo di certo, se il risultato dell'Atalanta fosse stato diverso, avrebbe affrontato la gara in altro modo. E qui c'è l'anomalia. Come mai le partite non si sono giocate in contemporanea? Certo, per i diritti televisivi, ma sfide che determinano questi equilibri (sia per la lotta allo scudetto che per la permanenza in A) non possono disputarsi a distanza di ore. Che poi l'Inter era in ogni caso favorita, su questo non ci piove. Ma sarebbe stata tutta un'altra partita.

Sulle polemiche del dopo-partita, bisogna dire che non si può di certo accusare l'Inter, bisogna però valutare la prestazione della Lazio e riflettere sulla contemporaneità delle partite, sopratutto nelle fasi finali. Non si può prendere in considerazione tale discorso solo per le ultime due giornate. A quanto già detto si deve aggiungere una seria riflessione sul tifo in Italia che, fra episodi violenti ed atteggiamenti del genere, di certo non fa onore al calcio.

© Foto: Ansa

sabato, maggio 01, 2010

Napoli Comicon 2010

Scrivo queste righe mentre la XII edizione del Comicon di Napoli è ancora in corso. Un'edizione che segna una svolta, considerando che oltre a Castel Sant'Elmo, che ospita la parte "classica" del Comicon, si aggiunge come location la Mostra D'Oltremare a Fuorigrotta che ospita videogame e cosplayer o, per meglio dire, il GameCon.

Purtroppo sono riuscito a fare una capatina solo il primo giorno a Castel Sant'Elmo. La fiera è, come sempre, bella e interessante, la cornice del castello è suggestiva come al solito e le mostre e gli incontri stimolanti.
Fra un "Nero" (tema di quest'anno) e l'altro, il piacere di incontrare tanti amici ed appassionati di fumetti.

E, a proposito di fumetti, fra le tante novità in uscita ne approfitto per segnalare qualche volume fra quelli che ho preso e che sono più curioso di leggere.

Ravioli Uestèrn 2 di Pierz (NPE)
Secondo volume delle divertenti avventure disegnate da Pierz, disponibile anche nell'edizione "Comicus Ediscion" limitata a 100 copie. Ho letto il volume mentre tornavo a casa e, come il primo, lo rileggerò almeno altre 4-5 volte in attesa del terzo.

Bleu di Lewis Trondheim (Prospettiva Globale Edizioni)
Storia di un'ameba blu nel brodo primordiale blu. Una prova d'autore coraggiosa e sperimentale che va al di là di ogni limite in campo fumettistico. Di sicuro approfondirò l'argomento, ma vale la pena di prenderlo per il coraggio di autore ed editore e perché, ovviamente, è un oggettino che gli intenditori di fumetto non possono lasciarsi scappare.

Napoli, sguardi d'autore di Alfred, Anne Simon, Bastien Vivès, Mathieu Sapin (Tunué)
Uno sguardo originale ed inedito di quattro autori francesi su Napoli. Un volume che, ne sono convinto, non mi deluderà affatto considerando i nomi coinvolti.

Il Canemucco # 1 di Makkox e A.A.V.V. (Coniglio editore)
Una scelta molto coraggiosa da parte di Coniglio Editore, un mensile da edicola decisamente atipico. Confido nella bravura di Makkox, sono molto incuriosito da questa nuova testata.

giovedì, aprile 29, 2010

Intervista Mono: Sergio Badino e Daniele Bonomo

Una rinfrescatina al blog ed un nuovo post! Riprendo questo spazio con la volontà di aggiornarlo con costanza e subito ne approfitto per segnalare una mia intervista, apparsa proprio oggi su Comicus, a Sergio Badino e Daniele Bonomo. Il duo dirige la bella testata Tunué "Mono" e domani a Napoli uscirà l'ottavo numero dedicato ai Piccoli. Numero che sono curiosissimo di leggere.

Mono è una rivista, già diretta dall'amico Marco Rizzo e da Sergio Algozzino, che presenta mono-tavole di autori famosi ed emergenti. Un esperimento davvero interessante e, finora, riuscito.

L'intervista la trovate qui, buona lettura!

mercoledì, febbraio 17, 2010

Sanremo 2010: impressioni dopo la prima serata

Visto che ieri sera ero a casa, e avevo anche un po' di mal di testa, ho preferito lasciar perdere tutto  il resto e vedere la sessantesima edizione di Sanremo. Così, ho gettato un paio di appunti sulla serata.

- La conduzione e l'edizione mi sono sembrate sobrie, non brillantissime (la Clerici un pochino fredda) ma neanche pessime e molto meglio di alcune "pesantezze" passate. Lo show è stato veloce e senza intoppi.

- Le canzoni. Per me davvero valide quelle di Enrico Ruggeri, Malika Ayane e Simone Cristicchi (anche se meno brillante del solito).
La canzone di Irene Grandi (targata Baustelle) la devo risentire. M'è sembrata più che buona quella di Noemi e valida quella di Marco Mengoni.
Orecchiabili (ma nulla più) quelle di Arisa e Fabrizio Moro.
Dispiace per Nino D’Angelo e Maria Nazionale (eliminati) ma la loro canzone non era il top per la loro produzione, anche se molto meglio di almeno altre 10 che hanno partecipato a Saneremo.
Né caldo e né freddo mi ha fatto la canzone di Nomadi e Irene Fornaciari, forse troppo anonima, ma magari risentendola cambio idea. Il resto è spazzatura.
Povia forse meno peggio del solito, ma proprio non lo digerisco. La sua voglia di fa rmorale ai poveri italiani è penosa. Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici scandalosi. Non riesco a capire come possa un direttore artistico far passare una cosa del genere se non per far nascere polemiche. Un testo che vuole riscattare il principino? Mah, ha ragione Costanzo a dichiarare che non è una canzone. Davvero ridicoli, un momento trash da antologia.
Per i Sonohra, canzoncina caruccia ma non è proprio il mio genere. Toto Cutugno e Valerio Scanu lasciano il tempo che trovano.
Insomma, bilancio piuttosto positivo, 2-3 guizzi, qualche canzone buona, una sfilza di canzoncine almeno orecchiabili e 3-4 cose immonde.

- Eliminati Cutugno, Pupo col principe e Nino D'Angelo. Inevitabili i primi due, un po' meno l'ultimo. Spero in un ripescaggio, ma la sua canzone è abbastanza sottotono, come scrivevo già in precedenza. Se usciva Povia ero davvero soddisfatto.

- Scenografia di Gaetano Castelli davvero bella!

- Ospiti, non ho visto tutto l'intervento di Paolo Bonolis Luca Laurenti, ma credo abbiano fatto il loro lavoro, quindi bene. Cassano, mah, simpatico però che pessimo esempio, e poi si squalifica Morgan... La scozzese Susan Boyle ha fatto il suo compitino. Infine, davvero fuori luogo Dita Von Teese. Però, ospiti non entusiasmanti.

Dispiace, poi, per Morgan (che ha dichiarato che, vedendo il festival, meglio non esserci... Sì, come no, poco ci credo..).

Insomma, un Festival che viaggia sulla sufficienza. Magari 2-3 canzoni in più di alta qualità avrebbero fatto bene.

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